Ieri la maggioranza ha bocciato la nostra mozione in cui si chiedeva di assoggettare il piano antenne alla procedura di VAS (soprattutto per approfondire i dati insufficienti e l’impatto delle emissioni ed i rischi per la salute dei cittadini, oltrechè quello sul paesaggio, etc.).
“Il Consiglio Comunale non è competente a decidere se il piano è assoggettabile a procedura VAS”. E dove sta la norma che lo dice? Il Consiglio comunale, che è autonomo, non può imporre alla Giunta ed all’Assessore competente di attivare la procedura di V.A.S., che serve per approfondire lo studio sulle eventuali conseguenze di un piano anche attraverso la partecipazione e la trasparenza verso i cittadini, quando tutte le normative sembrano addirittura imporlo?
“L’Amministrazione comunale, a cui la regione ha demandato la competenza di assoggettabilità a VAS, non ha un ufficio in grado di farlo. Dovremmo mettere insieme un impiegato dell’anagrafe o del bilancio che non hanno competenze in merito” L’ ‘Ufficio VAS’ servirebbe solo a mettere insieme dati, studi, osservazioni di cittadini, Associazioni ed Enti e norme, da cui, poi, i tecnici dovrebbero stilare il piano definitivo. Dove starebbe il problema? Fra l’altro: cosa vuol dire? Che, se nel caso il Comune non avesse una certa figura competente per un certo problema si bypassa la cosa e si va avanti magari violando le norme e le leggi esponendoci a ricorsi, sconfitte e spese legali?
Fin dall’inizio diciamo che il piano antenne va sottoposto a VAS e da Luglio lo abbiamo ufficializzato con la mozione discussa ieri e il giurista ambientale Marco Grondacci, che abbiamo citato ieri, ci conferma appieno, col suo post sul suo blog del Settembre scorso, che quella è la strada.
Di seguito l’interrogazione del 3 di luglio: