• per riportare la sinistra a Sarzana
Archivio, Territorio & Ambiente

Ma è solo una strada? O significa molto di più?

Non ci arrivano… non capiscono… non fanno politica, perchè politica è quello che c’è scritto sotto.

Lontana anni luce dalla politica dei politicanti. Quelli che sacrificano beni comuni, principi e morale per piccoli o grandi interessi di pochi, convenienze spicciole o ricerca di consenso sempre meno facile per loro.
Chissà se avranno il coraggio di leggere ciò che Marco Fausti ci spiega così bene, al di là del “problema strada”, che pure è un “sintomo eclatante” della deriva che anche questo tema ha imboccato e rifletterci più di un nanosecondo.
Per quanto riguarda la strada, consci che metterla sul piano politico e morale con certi soggetti serva a poco, proveremo tutto ciò che è in nostro potere appellandoci a norme tecniche squisitamente sul Codice della Strada per contrastare questo progetto, una delle tante scelte scellerate delle amministrazioni cittadine.
Un grazie enorme a Marco, sperando che tanti altri, che possono ed hanno le conoscenze e le capacità giuste, ne seguano l’esempio.
Chissà… prima o poi i colpevoli di queste derive potrebbero vergognarsi un pochettino?
Valter Chiappini, capogruppo in Consiglio comunale

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Comunicato di Marco Fausti prof. Educazione Fisica e Istruttore sportivo:

<<Della Strada carrabile all’interno dello stadio Luperi in quel di Sarzana si è parlato molto in un passato recente, ci sono stati confronti anche accesi sull’argomento, visite, consulti, dibattiti e se ne continua a parlare oggi. Se ne parla citando urgenti provvedimenti per sollevare il traffico di Via Paradiso, se ne parla citando i percorsi della grande via ciclabile, se ne parla anche per raggiungere gli impianti sportivi del Berghini e oltre. Trovo strano che non se ne parli in termini di sottrazione di suolo e di aree destinate ai giovani e meno giovani sportivi e non. Da una parte c’è una amministrazione determinata a portare a termine il progetto, dall’altra cittadini interessati al mantenimento delle aree verdi. Coniugare il verbo “compromettere” ed inserire il principio del “compromesso” come accordo è un bisticcio nei termini. Ossia, là dove necessiterebbe raggiungere un compromesso si rischia, appunto, di “compromettere” un sistema, uno dei pochi territori rimasti verdi, un piccolo ma importate spazio di sfogo per i nostri ragazzi. Quando parlo dei ragazzi, delle ragazze, dei giovani e meno giovani, non mi riferisco a coloro che lo sport lo fanno da atleti, inseriti in una struttura federale, ma a quelli che per numerosissime ragioni sono liberi da vincoli o sono usciti dal sistema sportivo e che per questo non hanno più un riferimento fisico se non la strada.
Vorrei occuparmi proprio di questo, dello spazio, non quello che ci sta sopra, ma di quello che ci sta sotto. Non sto ad elencare i motivi per cui questo “spazio” tende a diventare sempre più misero, sono senz’altro molto noti, e non cito tutte le motivazioni contrarie all’opera legate ai costi, legate alle scelte intelligenti o meno sui percorsi ciclabili, legate al traffico della zona, motivazioni delle quali ripeto si è già detto molto, ma vorrei soffermarmi più sugli aspetti educativi, sociali e morali.
Per questo una premessa dalla quale partire è fondamentale.
La Costituzione non contiene alcun articolo specifico sul tema delle attività sportive o libere attività di movimento (l’uomo è un essere che per natura si deve muovere…), ma in alcuni articoli si possono dedurre garanzie in tal senso, ne elenco solo due, più importanti:
nell’art 2 si citano espressamente “libertà e dignità” per il cittadino, là dove si sottintendono tutele della personalità dell’uomo verso la soddisfazione di bisogni ed interessi (culturali, ricreativi, economici)e tutele per i diversi ambienti in cui ciò si realizza (lavoro, scuola, territorio, giustizia), nell’art 32 si cita la “tutela della salute” la nostra costituzione evita di puntualizzare il fine sportivo con indicazioni specifiche, lascia aperta la problematica, privilegia invece, libertà e dignità umana come valori fondamentali di tutta la sua articolazione. Le Amministrazioni Comunali e numerosi Enti prevedono e provvedono a dar seguito alle indicazioni costituzionali nei loro atti e nei loro statuti, le Amministrazioni Comunali in primis garantiscono con atti e deliberazioni la tutela della salute, la libertà di movimento, la dignità alle persone, tutelano altresì la cura degli spazi verdi, i camminamenti antichi e moderni, ed aggiungo…. le piste ciclabili, gli impianti sportivi.

Detto questo, riflettiamo adesso sullo stato delle cose, a quanto le tante Amministrazioni hanno garantito, a quanto hanno innovato, a quanto hanno ampliato, a quanto piuttosto hanno delegato, a chi hanno delegato, cosa… gestioni ed impianti costruiti con danaro di tutti nelle mani di pochi (ma questo è un argomento a parte, non marginale, ma a parte). Mi chiedo e ci dovremmo chiedere se, ai sensi di quanto i nostri padri ci hanno trasmesso, sia stato rispettato il patto di avere libera scelta e quindi di dare libera scelta soprattutto ai giovani sui luoghi dove praticare con libertà di arbitrio una attività di movimento o di sport. Facciamo mente locale sulle nostre abitudini di movimento, quello che normalmente facciamo per la nostra salute, ovviamente escludendo i periodi di vacanza, per quelli che se li possono permettere… riflettiamo se stiamo seguendo o meno una moda, una abitudine, o se siamo liberi di scegliere tempi e luoghi.
Ora pensiamo un attimo ad associare questo pensiero a quello che di movimento e di sport fanno i giovani adolescenti, se si muovono liberi in spazi liberi o se, seguendo l’ormai pubblica opinione, approcciano “per prova” questo o quello sport, come se il gioco di un tempo si fosse trasformato in un oggetto da mettere nel carrello della spesa! Pensiamo inoltre a quelli che hanno “consumato il contenuto del carrello” e che ancora 14enni hanno smesso di fare per dedicarsi alle scoperte più o meno goderecce che la vita e gli angoli dei bar nascondono.
Queste riflessioni ci danno indicazioni sufficienti per farci capire che “asfaltare un viottolo alberato” , anche se di soli 100 metri, tagliare le 13 piante, portare rumore di motori, portare gas di scarico, non è così compatibile con il concetto di dignità, libertà e salute. Come allo stesso modo non è salute uno sport agonistico per i nostri bambini, come non è dignitoso urlare dagli spalti “Sei Scarso!!!”, come non è libera la madre che guarda il suo piccolo mortificato in campo…. Si perché ai piccoli non si devono far giocare i giochi dei grandi, ed ai grandi occorre far capire che il gioco è solo un gioco. Ed aggiungo che un gioco è solo tale se inventato al momento!

Cosa c’entra questo – direte voi – con la “strada nello stadio Luperi” di Sarzana… bene venite a trovarci, venite a visitare ora lo Stadio, parliamone insieme.. ci potremmo capire meglio. Capire che il lato negativo dello Sport si sta impadronendo delle nostre libertà, un lato essenzialmente economico, spudoratamente economico, abbiamo radicalizzato il sistema sport ad emblema dell’affare, prima ancora della salute e della dignità di un atleta. Pensiamo ancora a costruire una strada in un impianto sportivo?>>

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