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Riflettiamoci bene. La strada pare segnata.

Una riflessione sulla situazione dei nostri servizi sanitari locali sulla base di quanto sta avvenendo anche a livello nazionale.

Purtroppo, per noi della ASL 5, questi studi lavorano sulle “medie regionali” e non mettono in evidenza le situazioni dei singoli territori all’interno delle regioni prese in esame. Stando allo studio la Liguria non è messa bene (ma si sapeva)  anche se, come si evince dai colori nella cartina, ci sono regioni messe peggio, a dimostrazione che è prevalmentemente diffuso il progressivo peggioramento del Servizio Sanitario Nazionale.

Nel “non essere messa bene”, come media regionale, ci sta però, ahinoi, il fatto che il nostro territorio è quello messo peggio di tutta la regione.
Ne consegue, quindi, che il nostro territorio è al livello del “profondo sud”, perchè il “centro” della regione assorbe risorse destinate alla periferia, nel nostro caso pure di più di quelle che mediamente gli servirebbero.

Non a caso anche Imperia è messa male, anche se non come il nostro territorio, e non a caso l’obbiettivo della Regione è costruire altri 600 posti ospedalieri coi soldi pubblici da assegnare ai privati per decenni in concorrenza col San Martino ed il Galliera (quest’ultimo è già un ospedale privato).
Come pensano di riempirli, visto che hanno già più posti letto di quelli che i coefficienti di legge assegnano ad ogni singolo territorio se non obbligando i cittadini dei territori periferici ad andare là?

Ora occorre proiettare la situazione in un prossimo futuro probabile (e che nessuno smentisce): centralizzare praticamente tutto vuol dire costringere i pazienti a cercare risposte dove vengono centralizzati i servizi e le risposte. Questo, al momento, è “mitigato” dal fatto che dalla ASL 5 gli utenti “fuggono” per trovare risposte in Toscana, prevalentemente perchè più vicina e con meno tempo di attesa, o in Lombardia o a Genova, perchè lì hanno le “eccellenze e i numeri” (sempre ammesso che sia, visto che anche da noi abbiamo eccellenze e forse per questo cercano di tagliarle).
Oppure, chi può cerca privati vicini a pagamento.
Questo perchè ora è ancora possibile recarsi fuori regione per potersi curare, ma se passasse il “regionalismo differenziato”, anticamera del federalismo puro? Se Genova padrona decidesse, prima o poi, che fuori regione non si può più andare se non pagando di tasca propria?
E discorso a parte, ma non meno preoccupante, è quello dell’allargarsi delle assicurazioni, anche questo sistema anticamera del fatto che “chi potrà si curerà, gli altri?”. Oggi “assicurazione integrativa”, domani “assicurazione sostitutiva”? Ma le Assicurazioni costano e ben sappiamo anche come lavorano per fare profitto.
Seguite la battaglia del “manifesto per la sanità locale” attraverso il gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/sanita.spezzina/

Valter Chiappini
Presidente Associazione civica Sarzana in movimento
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