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Territorio & Ambiente

Proposta di ordine del giorno su adesione obbiettivi “Rifiuti zero” – 4 Luglio 2013

Il testo dell’ordine del giorno bocciato dal consiglio comunale e la figuracciua del Sindaco Cavarra.

Al Presidente del Consiglio Comunale
Ai Consiglieri Comunali

Ordine del giorno relativo alla riduzione delle conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti ed adesione ai obbiettivi indicati dalla legge di iniziativa popolare “rifiuti zero”.

Premesse le indicazioni del Parlamento europeo:

– direttiva 1999/31/CE del 26 aprile 1999, recepita dallo Stato italiano con D. Lgs. 36/2003 sulla gestione delle discariche di rifiuti;

– direttiva 98/2008/CE del 19 novembre 2008, recepita dallo Stato italiano con D. Lgs 205/ 2010, in particolare rispetto alla corretta gerarchia di trattamento dei rifiuti;

– risoluzione del 24 maggio 2012 che richiama la necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero auspicando un graduale divieto generale a livello europeo del conferimento in discarica e la progressiva abolizione, entro il 2.020, dell’incenerimento dei rifiuti “riciclabili e compostabili” ritenendo altresì che un’imposta sullo smaltimento in discarica, già introdotta da alcuni Stati membri, potrebbe contribuire al raggiungimento di tali obiettivi.

Preso atto:

– del D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art. 179 che dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in via prioritaria iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti in particolare mediante:

  1. lo sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali,
  2. la messa a punto tecnica e l’immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento,
    c) lo sviluppo di tecniche appropriate per l’eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il recupero d. nel rispetto delle misure prioritarie di cui sopra, le pubbliche amministrazioni adottano, inoltre, misure diritte al recupero dei rifiuti mediante riciclo, reimpiego, riutilizzo o ogni altra azione intesa a ottenere materie prime secondarie, nonché all’uso di rifiuti come fonte di energia;

– del D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’art. 180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’art. 179 riguardino in particolare:

1) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto

2). la previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;

3) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;

– della Legge Regionale della Liguria n. 39 del 28 ottobre 2008;

– dell’art 198 del Decreto Legislativo 152/06 che attribuisce ai Comuni la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti urbani assimilati con particolare riferimento alle modalità del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento

Considerato:

– che a livello internazionale molte città hanno avviato il percorso verso “Rifiuti zero”, alla data del 2020, attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte;

– che un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi di generalizzare la diminuzione dei “gas serra” resa sempre necessaria e stringente da “accordi internazionali” che puntano ed obbligano i governi a “tagliare” le emissioni di CO2 legate anche alla produzione dei beni di consumo a partire dagli imballaggi;

– che moltissime, nel mondo, sono orami le comunità che hanno scelto questo percorso,

– che anche l’ UNESCO patrocinando il “Decennio di educazione allo sviluppo sostenibile”, avviato dall’ O.N.U.nel 2005, allo scopo di diffondere valori, consapevolezze e stili di vita orientati al rispetto per il prossimo, per il pianeta e per salvaguardare il futuro delle prossime generazioni.

Sottolineata:

– la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati, destinati allo smaltimento in discarica, ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati per il mantenimento e miglioramento degli obiettivi individuati dall’art. 205 del succitato D.Lgs. n.152/06 che, in particolare, fissa al 65% la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare entro il 31/12/2012;

– l’iniziativa popolare per una proposta di legge “Rifiuti Zero: per una vera società sostenibile”, già depositata dal comitato promotore presso la Corte di Cassazione di Roma il 27.03.che individua, fra gli altri, gli obbiettivi di

  • rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa del 1986,
  • rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti,
  • assicurare l’informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti,
  • ridurre la produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000,
  • recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE,
  • recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali.

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco, a nome del Comune di Sarzana, a:

– aderire e sostenere i principi espressi dall’Unione Europea e a livello internazionale per cui l’obiettivo principale di qualsiasi politica in materia di rifiuti deve essere la riduzione al minimo delle conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente (direttiva europea 98/2008/CE del 19 novembre 2008),

– aderire agli obbiettivi individuati dalla proposta di legge popolare “Rifiuti zero”,

– organizzare ed incentivare attività educative, rivolte in particolar modo ai bambini in età prescolare e scolare, in materia di educazione allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla prevenzione e gestione dei rifiuti,

– verificare che ACAM Ambiente, società partecipata dal Comune di Sarzana a cui è affidata la gestione dei rifiuti, partecipi fattivamente alla concorrenza degli obbiettivi succitati.

Sarzana 4 Luglio 2013

 

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