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Territorio & Ambiente

Piano antenne: Sarzana possibile terra di conquista per ogni singolo gestore

di Luca Manfredini per Gazzetta della Spezia

“Ad oggi nessuna Consulta ha attivato/programmato incontri pubblici informativi con i cittadini, in merito al “Piano di organizzazione del sistema di teleradiocomunicazione” ed al suo percorso di approvazione.
Non è previsto a Piano alcun organismo e/o procedura di “trasparenza” nei confronti della cittadinanza per la specifica tematica.
È mancato sino ad oggi il confronto tra Comune e popolazione, questo fa sembrare tutto calato dall’alto senza volontà ed interesse al confronto ed alla conciliazione tra differenti e legittimi interessi, punti di vista ed aspettative”.

La Sala della Repubblica ha accolto il Comitato (Sarzana, che botta! promotore dell’iniziativa, ndr), nelle figure di Roberta Mosti (Presidente) e Carlo Ruocco (direttore responsabile), i due ospiti presenti, gli ingegneri Ranieri Ripoli e Riccardo Butta, ed un pubblico attivo ed esigente che ha espresso le proprie preoccupazioni e contrarietà all’installazione di nuove antenne.

Unica presenza politica in sala il Consigliere Valter Chiappini, capogruppo di “Sarzana in Movimento”.

“Sarzana è terra di conquista da parte di “Antenne selvagge” – è il monito dato ai cittadini – da una “base dati” incompleta ed insicura, e datate installazioni oggi vietate, si passa ad approvare un piano senza una purché minima linea strategica e senza un contraddittorio con i gestori“.
In vista del 6 agosto, data di scadenza per le presentazioni delle osservazioni dei cittadini, il richiamo del Comitato è caustico: “O parlate ora o tacete per sempre”! (o, perlomeno, sino al prossimo piano).

Lo Stato ha dato compito ai Comuni di disciplinare e controllare la diffusione e lo sviluppo delle reti di comunicazione mobile tramite l’adozione del piano di Antenne Comunale.
Questo per fornire ai “Gestori” le linee guida, le procedure ed i vincoli che regolano la diffusione sul territorio di antenne, assicurando, nel contempo, ai cittadini: la salute tramite il contenimento e/o la riduzione delle onde elettromagnetiche, entro i limiti massimi posti dalla legge e dalle normative – una tutela puntuale e generale di tutti i beni artistici, storici e paesaggistici – fruibilità e qualità dei servizi dati e telefonici mobili.

Nove le antenne già presenti sul territorio Comunale (di cui 4 già inserite in zone vincolate), cui se ne aggiungerebbero (con il nuovo piano) altre 8, di cui 5 in altrettante zone vincolate come “bellezza d’insieme” e, per alcuni quartieri come Bradia e Grisei, la possibilità di avere più antenne a distanza anche ravvicinata.
Naturalmente non è solo il disturbare paesaggistica o edifici storici che preoccupano i cittadini ed il Comitato, ma il problema salute: “Questo piano è carente, non tutela la salute pubblica ma solo gli interessi dei gestori – spiega Mosti – capiamo che l’elaborazione di un piano necessiti di tempi tecnici, ma ciò non dovrebbe inficiare una completa e corretta informazione sui contenuti del piano, sui dati dei rilevamenti dell’inquinamento elettromagnetico e sulla modalità di raccolta dei dati stessi su cui è basato, dati in ogni caso riconducibili al 2014”.

L’eventuale “cancerogenicità” dei campi elettromagnetici ad alta frequenza è da tempo sotto studio ed i ripetitori vengono ormai classificati come potenzialmente cancerogeni per l’uomo.
Ma gli interessi in gioco sono tanti, come pure è in costante aumento, da parte di tutti noi, la richiesta di ulteriori linee internet sempre più veloci, sempre più all’altezza del nostro obbligatorio (ormai) mondo tecnologico, e a volte non si vuole vedere, non si vuole rinunciare, fa comodo non approfondire come pure (ad altri) non “fare approfondire”.
Nella serata viene usata anche la nota storia dell’eternit, come comparazione di problematica: “Non aspettiamo 20 anni per contare i danni, cerchiamo di anticiparli, cominciamo ora a dare regole, esigere controlli e limitazioni disciplinando la distribuzione di antenne sul territorio, potenziando l’informazione ed effettuando controlli rigorosi e pianificati delle emissioni elettromagnetiche”.

Tutto molto logico ma non scontato purtroppo, il nuovo piano che si va ad approvare appare molto semplicistico e non così accessoriato ed esigente come dovrebbe.
Una salvaguardia/controllo della salute pubblica che si ritiene non venga considerata come dovuto; altrove, in altri Comuni, si è lavorato diversamente.
150 pagine di Piano in cui vengono efficacemente descritte le bellezze e le complessità, le ricchezze storiche, artistiche e paesaggistiche: “Ma il Documento si conclude richiedendo che il piano non venga sottoposto a VAS (Valutazione Strategica Ambientale), in quanto non produce direttamente impatti incrementali sul territorio“.

Questa conclusione non sta bene al Comitato che esige un Documento che sia motore operativo vero e condizioni il risultato finale di impatto su salute e paesaggio, quindi:
– sia assoggettato a VAS, prevedendo l’inchiesta pubblica
– sia aggiornata dal gruppo di lavoro la base dati delle attuali emissioni in tutto il territorio
– siano raccolti, analizzati ed armonizzati con il Piano Regolatore Comunale i dati di pianificazione previsti dai gestori
– siano attivati dalle Consulte gli incontri di informazione, partecipazione e confronto dati con i cittadini
– venga instituito un organismo “Antenne” misto Comune, cittadini e Associazioni, che contribuisca alle procedure di verifica e approvazione di nuovi impianti e/o di modifica degli esistenti (vedi impianto in via Landinelli)
– venga verificata l’attualità del protocollo d’intesa tra il Ministero delle Comunicazioni e ANCI del 2003
– che gli introiti provenienti dai gestori siano destinati a rilevamenti metodici e costanti delle emissioni.

Nonostante le richieste portate dal Comitato è necessario annotare l’insoddisfazione montante tra il pubblico presente, una rabbia sorda dovuta alla chiara sensazione che poco o nulla si possa fare, che poco e nulla é stato fatto dall’Amministrazione per ovviare ai cittadini tali problematiche, ed un desiderio crescente di abbandonare richieste tecniche specifiche a favore di iniziative più eclatanti.

Il Comitato preparerà anche una lettera per informare il Ministro Franceschini e chiede il sostegno attivo dei cittadini, chiede proposte ed interesse su ciò che è un rilevante argomento per tutti.

In altri Comuni italiani sono stati approvati Piani ben più stringenti per i gestori di telefonia mobile
– obbligando e/o incentivando preventivamente (per esempio tramite “patti di affitto” più appetibili) a “controlli trimestrali” delle emissioni, effettuati da Arpat, a carico dei gestori.
– controlli reali e sviluppati nell’arco di più ore, se non di giornate intere per incamerare dati più veritieri e non effettuati solo al momento, come quelle fatte nel nostro Comune nel lontano 2014 e di difficile accesso.
– spostamento di impianti di antenne poste precedentemente alle nuove normative nazionali, vedi l’installazione in via Landinelli, in località più sicura e consone alle nuove regole.
– l’attuazione di Osservatori permanenti costituiti da cittadini, Associazioni e Comune.
Addirittura ci sono Comuni che si sono attrezzati di “centraline portatili autonome”, a disposizione dei cittadini che ne fanno richiesta per effettuare controlli privati sulla propria abitazione.

In tutto questo il Piano sarzanese non brilla in efficienza, e questo nonostante i controlli effettuati da Arpat non abbiano costi eccessivi, ma siano sull’ordine dei 150/200 euro a misurazione emissione.
Si richiede quindi una maggiore informazione/discussione preventiva, mappe precise e controlli pianificati e rigorosi.
Al momento la documentazione inerente al Piano Antenne non è neppure pubblicata sul sito comunale.

Ultimo ma non ultimo problema da considerare, e di cui informare, é la svalutazione quasi automatica del 20/30% del valore dei terreni e degli immobili a ridosso delle antenne.

Una lunga serata che ha coinvolto tutti i presenti, iniziata alle 21.15 e protrattasi ben oltre le 24.00.”

(qui i link al Sito del Comitato:

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