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Malgrado i malanni di stagione, il giornalino propagandistico Sarzana News e il mancato scioglimento della riserva ci abbiano colpito e quasi affondato in questo fine 2017, ci accingiamoo a dedicare le forze residue alla denuncia di una situazione paradossale: il Gotha del PD sarzanese che si erge a imperituro difensore e salvatore di Marinella sull’onda della grave crisi che si sta inesorabilmente ingurgitando la Tenuta.
Cavarra che “Ci opporremo a qualsiasi tentativo di speculazione rispetto al futuro di Marinella”:
Caleo che “negli ultimi 30 anni le amministrazioni di Sarzana e Ameglia (riferendosi ovviamente agli splendidi governi PD e pre-PD di medesima genìa, ndr) hanno difeso l’unitarietà territoriale” e che si lancia in ipotesi politologicamente elevatissime su presunti accordi tra i liquidatori, il diabolico Toti, la sua longa manus Giampedrone e il loro “fantoccio” sul territorio, il sindaco di Ameglia De Ranieri, che rimanda al mittente le accuse.
Ora (breve motto di esordio che deve far percepire al lettore tutta la sopita rabbia degli scrivani), tutta questa polemica sembra volerci far dimenticare il periodo del Masterplan 2007, quando le due amministrazioni comunali di Sarzana e Ameglia (entrambe DS >>> PD) più la gestione del Parco di Montemarcello-Magra remavano alla grande per portare a termine la Madre di tutte le Speculazioni (non c’è altro modo per definirla) del Progetto Marinella.
Le parole di oggi del senatore Caleo sulla Tenuta suonano un poco discordanti.“Sarebbe stato più facile se avessimo svenduto il territorio alla speculazione, ma noi abbiamo imboccato un’altra strada”.
Vorremmo ricordare al PD locale che, assieme alla proprietà della Monte dei Paschi, era stato redatto un piano capace (sia nella parte sarzanese che in quella amegliese) di stravolgere completamente la vocazione naturale, ambientale, agricola di tutta la piana. L’Azienda agricola campeggiava sì nel bel mezzo quale fiore all’occhiello, ma come occasione per avallare (in entrambe le due zone comunali e nella zona del Parco) tutta una serie di interventi MAGNILOQUENTI e FARAONICI che solo a vostro dire non avevano nulla di speculativo.
Vista la vostra scarsa memoria, ci accingiamo a ricordarveli:
il polo nautico di Pantalè, porta di accesso all’abitato di Bocca di Magra, dotato di residenze, ricettività e stazione marittima;
il nuovo polo nautico di Fiumaretta (con relativa immane escavazione all’interno del Parco e conseguente aumento del pericolo di ingressione del cuneo salino già individuato dal Ministero dell’Ambiente) e che già in passato aveva “bruciato” i pozzi potabili della zona, definito come “affinamento paesaggistico”e modello di porto-giardino;
struttura alberghiera posta vicino all’abitato di Fiumaretta con residenza anche di tipo convenzionato;
opere e funzioni a supporto del litorale (viabilità, attività commerciali, sportive, ricreative con relativo parcheggio per migliaia di vetture);
centro ippico nelle vecchie stalle e ricettività diffusa nei casali;
centro Benessere ed hotel a cinque stelle all’interno del parco campagna
restauro e recupero del vecchio borgo di Marinella con annessa struttura alberghiera;
recupero della vecchia Colonia Olivetti (e magari!) per attività complementari a quelle turistiche;
ecc. ecc.
Oggi, dopo il fallimento di questo progetto bislacco perchè insostenibile a cui auspicate di ritornare, e dopo tanti anni di inutili tentativi di dare in pasto al popolo – specie in campagna elettorale – la vostra ansia di risolvere il problema di Marinella (dallo Spezia Calcio a Farinetti, dai russi e ai cinesi) vorreste, in zona cesarini, dimostrare di essere strenui difensori dell’occupazione e della Piana intera quando a suo tempo l’avreste sacrificata volentieri sull’altare del mercato e del consumismo più sfrenato.
La scelta che tanto perorate rappresenta al momento un altro bel salto nel buio. E bene che la comunità sappia quale tipo di specializzazione possiede Renovo: qui e qui.
La benevolenza con cui questa azienda si presenta – spendendo parole solo sulla fattoria e facendo leva sui posti di lavoro da salvare senza presentare pubblicamente un piano completo – non ci convince perchè Renovo, al pari di Iren, è una società quotata in borsa la cui vera mission è avere ritorni dai propri investimenti, che nel caso specifico sarebbero ingenti e non compensabili dalla mera produzione di latte.
Per ottenere la fiducia, perchè non pubblica le linee guida del proprio piano industriale completo? Perchè non dichiara quali sono le reali intenzioni sul resto del comprensorio, su tutte le aree che andrebbe ad acquisire?
E perchè voi che ancora ci governate non fate pressioni in tal senso?
Inutile pretesa nei confronti del solito gruppo di politici smemorati che ci ha propinato il Piano Botta (accettando supinamente quella privata), che mai sarà realizzato, perchè anche questo insostenibile, con buona pace per la parte pubblica malgrado i milioni che hanno pesato e peseranno sulla comunità, che ha tentato di rifilarci un altro piano faraonico – quello del Litorale – senza passare per la Valutazione Ambientale Strategica, obbligatoria per legge e che infatti è stato costretto ad avviare successivamente è che il vero motivo per cui la Regione ha prescritto ( e non bloccato, perchè il piano è bloccato dal ricorso al TAR presentato dall’ Amministrazione sarzanese) indicazioni derivanti proprio dalla VAS.
La nostra memoria è, e rimarrà, buona e speriamo che lo sia anche quella dei cittadini alle prossime elezioni.
D’altra parte, il nostro consigliere Valter Chiappini è l’unico che si è mosso “fuori dalle quinte” – voce solitaria all’interno di un Consiglio Comunale blindato – sempre in anticipo, rimanendo inascoltato:
12 dicembre 2017 – accesso agli atti su fantomatica Convenzione del 2008 tra Comune di Sarzana (amministrazione Caleo) e Marinella S.p.A. Vogliamo sapere in dettaglio cosa conteneva
20 ottobre 2017 – denuncia del pericolo di imminente vendita della mandria, con le conseguenze che ciò avrebbe potuto comportare: Fattoria di Marinella: via i vincoli… via alla speculazione?
15 aprile 2017 – mozione per ampliare ai rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale la delegazione che avrebbe incontrato i vertici della Monte dei Paschi a Siena. Ricordiamo che il Cavarra e Caleo vollero andare da soli e incassarono una proroga (la famosa “boccata di ossigeno”, che si rivelò una bolla di sapone): Fattoria di Marinella: ossigeno già finito / Cavarra “infruttuoso” su Marinella: i lavoratori sperano nella Regione
4 febbraio 2017 – proposta di Ordine del giorno, dopo la notizia della messa in liquidazione della S.A. “Tenuta di Marinella”, per impegnare Sindaco e Giunta a esercitare quanto in loro potere per limitare i danni.
Giorgio Giannoni, Coordinamento Sarzana in movimento, in collaborazione con gli altri elementi del gruppo