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Intervento bilancio di previsione 2015 – 30 Luglio 2015

L’intervento in consiglio comunale del capogruppo Valter Chiappini su bilancio di previsione 2015

Esattamente tre mesi fa denunciavamo le criticità di un bilancio a consultivo 2014 mistificato dall’inserimento di voci, permesse dalle norme consenzienti, che portavano il bilancio addirittura in positivo mentre, palesemente, se ne intravvedeva la falsità e si occultava la reale situazione finanziaria.

Noi siamo certi che questa falsità fosse ben conosciuta dalla maggioranza che lo proponeva e lo votava cercando di confondere i cittadini con un risultato, frutto di una alchimia contabile permessa dalle norme, che addirittura vantava un risultato positivo. Oggi, leggendo i quotidiani locali ci rendiamo conto che questo giochino continua perché vi spacciate per salvatori della patria incensandovi per gli ottimi risultati raggiunti.

E questa cosa, politicamente, ci pare grave, non solo amministrativamente, seppure permessa, ripeto, da norme da sempre complici di un sistema eticamente e moralmente scorretto, ma proprio nei confronti dei cittadini che oggi hanno finalmente la possibilità di verificare come siano stati sempre presi in giro fin dalle vostre amministrazioni precedenti.

Oggi le norme chiariscono infatti come le colpe delle vostre amministrazioni siano chiare, ma, purtroppo, pagate praticamente dalle tasche dei cittadini e voi diventate contemporaneamente strumenti di chi appoggiate al governo col fine di strizzare ancora di più le tasche dei vostri amministrati.

Molti di voi erano presenti nelle precedenti amministrazioni, colpevoli persino di complicità di questo stato di cose. Ad esempio, ma non solo, il nostro Sindaco che è stato assessore al bilancio di Amministrazioni precedenti a cui cerca oggi di dare la colpa come se lui arrivasse da un altro paese.

Oggi, e noi crediamo sia solo l’inizio di una terribile china , il bilancio di previsione chiarisce ed evidenzia drammaticamente un buco di quasi 6 milioni di euro nascosto dalle alchimie contabili nei precedenti bilanci.

Sissignori: un buco chiaramente già presente nei bilanci precedenti, occultato dalla messa in bilancio di residui chiaramente inesigibili a cui oggi le norme chiedono riscontro. Ed è per questo che parliamo di falsità.

Poco ci conforta, Sindaco, la sua affermazione che è stato così anche in tanti altri comuni.

Conscio del fatto che sarebbe il default per tantissimi comuni, il governo, bontà sua, concede alla nostra amministrazione la possibilità di indebitare i propri amministrati per i prossimi 30 anni, possibilità che l’ Amministrazione coglie al volo dilazionando questo buco con 198.770 euro di tagli o nuove tasse all’anno.

Debito che va a sommarsi a quelli già contratti dall’Amministrazione che vanno dalla rinegoziazione dei mutui in essere, prorogati per altri vent’anni, ai nuovi debiti contratti coi nuovi mutui ed anticipazioni del 2013 e 2014. Debiti contratti per coprire i deficit di bilancio e, badate bene, sono tutte voci su cui si pagano fior di interessi.

Primo escursus tecnico per capire come funziona il giochino: quest’anno mettiamo a bilancio un’entrata per “accensione di prestiti” di 5.510.000€ e, contestualmente, una uscita per “spese per rimborso di prestiti” di 6.482.847€ con un saldo negativo di 900.000 euro.

“Vogliamo consegnare alla prossima Amministrazione un bilancio sano”. Frase più volte sentita dalla bocca del nostro Sindaco.

Alla faccia del bilancio sano! Cercate Sindaco e Giunta, e lo evidenzio ai colleghi consiglieri, di sopravvivere alla giornata ipotecando, per ora per i prossimi trent’anni, il futuro dei Sarzanesi e dei loro figli.

Dopo questo cappello tombale, scendiamo a commentare il bilancio, anche se non nei dettagli, che oramai poco conto possono avere, se non nel rammaricarsi perché, ultimo esempio, in una situazione del genere si è riusciti a spendere 17.000€ di fuochi artificiali per la festa del XXI luglio. Festa distante peraltro dal significato che quella data, storicamente ed epicamente, ha impresso nella storia di Sarzana e dell’ Italia intera, cercando forse di nascondere  coi festeggiamenti che proprio così bene non va.

Quindi un po’ di esame dei documenti presentati a questa Assemblea.

Notiamo che nella delibera di approvazione del bilancio è allegato un lungo e interessante parere del responsabile del servizio finanziario.

In tale parere si afferma che l’equilibrio del bilancio di Sarzana è assai delicato. Questo parere individua alcune caratteristiche del bilancio di Sarzana:

– una maggiore rigidità del bilancio di previsione;

– la criticità sul fronte delle entrate;

– una ridotta capacità di spesa;

– la indispensabilità di realizzare la vendita di alcuni cespiti immobiliari;

– la centralità degli oneri di urbanizzazione che rappresentano una posta fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio in quanto parte delle medesime vanno a finanziare le spese correnti;

– la necessità di un pressante coordinamento amministrativo laddove testualmente si recitaE’ indispensabile, per la salvaguardia degli equilibri di bilancio, che vengano impostate, secondo direttive dell’Amministrazione, procedure di controllo, monitoraggio e verifica tali da garantire una sinergia efficace tra le aree funzionali dell’Ente”.

Non possiamo non concordare con queste indicazioni che, guarda caso, corrispondono, almeno nei temi toccati nei primi punti, alle nostre contestazioni nell’intervento di tre mesi fa sul rendiconto 2014, dove appunto individuavamo la criticità economica e finanziaria del bilancio di Sarzana con la sua elevatissima ingessatura.

Concordiamo quindi sui titoli, ma non sull’individuazione delle cause.

Per esempio la rigidità del bilancio di Sarzana è individuata in questo parere nella “contrazione delle entrate correnti”, mentre la rigidità di bilancio è invece chiaramente individuabile in tre voci assai consistenti, ripetitive e obbligatorie:

– il costo del personale;

– l’elevata incidenza delle due voci riguardanti gli oneri finanziari e la restituzione quote ammortamento capitale dei mutui;

e

– l’elevato costo della gestione dei rifiuti.
Tema, questo, che toccheremo e speriamo di discutere proficuamente nel consiglio che abbiamo richiesto alla presenza dell’ Amministratore Delegato di ACAM dott. Garavini.

Queste tre voci, che derivano da scelte di politica amministrativa locale, cioè squisitamente sarzanese, o spezzina nel caso della gestione rifiuti, che peraltro continua ad essere più gravosa per i cittadini Sarzana rispetto ad altri comuni, da sole si “mangiano” circa il 70% delle risorse correnti del bilancio sarzanese.

Dunque non è la “contrazione delle entrate” la causa della rigidità di bilancio, ma tale rigidità deriva da questi tre costi.

Una conferma di ciò la troviamo nell’andamento delle entrate correnti che dal 2009 sono risultate progressivamente in milioni di euro 21,7; 20,1; 20,2; 21,8 ; 22,5 ;e,per ultimo, nel consuntivo 2014, 23,3.

Oggi la previsione aumenta ancora a 23,5  milioni; cioè dal 2009 ad oggi c’è stato un costante incremento di quasi 8 punti percentuali pari a circa 1,7 milioni.

Dunque, la rigidità di bilancio non dipende dalla contrazione delle risorse, che non c’è, ma solo esclusivamente dall’aumento dei costi.

Ma la cosa più significativa riguarda la pressione fiscale: le entrate proprie dal 2009 ad oggi sono cresciute di ben 41,65 punti percentuali pari a circa 6,4 milioni. Cioè, a fronte di una costante riduzione dei trasferimenti statali, riduzione che oramai data dal 1992 e fino ad oggi è stata perseguita da tutti i vari governi che si sono succeduti, sia di centro destra che di centro sinistra, le entrate proprie del comune di Sarzana sono aumentate in modo notevole, tanto da coprire i tagli governativi, anzi semmai sono ad un livello nettamente superiore con conseguente forte incremento della pressione tributaria locale.

Sono, dunque, i cittadini di Sarzana che sono “spremuti” di più; tra l’altro, in questi ultimi anni, di più rispetto ad altri cittadini di altri comuni vicini, perché i tre capitoli costanti e ricorrenti, ed in particolar modo l’indebitamento per mutui prestiti ed anticipi e il costo della gestione dei rifiuti, incidono di più a Sarzana rispetto ad altre situazioni dei comuni limitrofi.

Le circa 10.400 famiglie sarzanesi avevano nel 2009 una pressione tributaria di 939€; nel bilancio preventivo 2015 la pressione tributaria è salita a 1.568€ e dunque si tratta di un aumento di circa 628€ e poco incide una lieve riduzione di 60€ rispetto all’anno scorso che fa il paio con il 7% di riduzione medio della TARI dopo l’aumento del 70% del 2013.

Dunque la pressione tributaria sarzanese è più elevata rispetto anche a quella di altri comuni limitrofi e conseguentemente la situazione di Sarzana è assai più delicata, poiché necessiterebbero  maggiori risorse che al momento vengono tamponate anche con il costante ricorso sia a un indebitamento elevato che a consistenti anticipazioni di cassa.

Ma ripetiamo, e a questo punto crediamo di averlo abbondantemente dimostrato: l’ingessamento del bilancio e, quindi, la scarsità di risorse da poter gestire, non è dovuto a una bassa pressione tributaria, ma solo ad un eccessivo livello dei costi rispetto alla già elevata pressione tributaria sulle famiglie sarzanesi.

Dunque è sul versante del controllo dei costi che una amministrazione “normale” dovrebbe esercitare tutto il proprio impegno.

Per esempio, si dovrebbe anche fare pulizia degli sprechi e delle inutilità di alcune partecipate, dove, comunque, occorre trasparenza e conoscenza precisa delle varie situazioni economiche e finanziare di ciascuna società.

Sarzana detiene le seguenti partecipazioni: – ACAM S.p.A. Gruppo – A.SP. S.r.l. Autoparco La Spezia – ATC S.p.A. – I.R.E.SpA – Azienda Agricola Dimostrativa S.r.l. – Banca Popolare Etica – Centro Agroalimentare Levante Ligure e Lunigiana S.r.l. – Città di Sarzana Itinerari Culturali soc. consort. a.r.l. – Sistema Turistico Golfo dei poeti, Val di Magra e Val di Vara S.c.a.r.l. – Città di Sarzana – Valorizzazione Patrimonio S.r.l.

Bisogna fare chiarezza su ciò che veramente vale mantenere e chiediamo su questo un Consiglio Comunale specifico, al fine di valutare quali partecipazioni vendere, quali liquidare, quali conferire, anche perché gli obblighi di legge impongono di riportare a bilancio il loro valore annuale effettivo; di chiarire i reciproci rapporti di debito/credito; di accantonare le somme necessarie per eventuali perdite, cosa che già dai prossimi bilanci peggiorerà sicuramente la situazione.

Ci pare che tutte queste valutazioni siano alquanto carenti in questo bilancio preventivo 2015.

Ad esempio, non ci è chiaro il debito, pare milionario, ancora in essere verso ACAM, Azienda partecipata ancora una volta terribilmente ricorrente sulla testa dei Sarzanesi come la spada di Damocle.

Analogo discorso va fatto sul patrimonio comunale: sono scarse le risorse introitate dal suo utilizzo e dunque occorrerebbe fare una attenta valutazione ai fini della sua alienazione o per un maggior profitto, per ridurre l’indebitamento e il suo conseguente costo che grava annualmente sul bilancio.

Ma soprattutto si dovrebbe intervenire di più nel rendere efficiente ed efficacie l’azione della “macchina comunale”.

In passato avevamo già evidenziato come erano elevati i residui sia attivi che passivi.

Ebbene, tornando al recente riaccertamento straordinario dei residui il Comune di Sarzana è uscito con “le ossa rotte”.

 La delibera di Giunta Comunale di Sarzana N. 107 del 9.06.2015 ha stabilito di rideterminare il risultato di amministrazione del 2014 ammontante a € 186.134,35 al 1° gennaio 2015 a seguito del riaccertamento straordinario dei residui.

Il bilancio di Sarzana passa perciò di colpo da un risultato di amministrazione di € 186.134.35 al 31 Dicembre 2014 a un deficit di € 5.963.114.14 al 1 Gennaio 2015. Questo deficit verrà ripianato, come abbiamo già detto, in 30 anni determinando in  198.770€ l’importo del recupero annuale da applicarsi al bilancio di previsione di ciascun esercizio dal 2015 al 2044.

Per quanto Vi sforziate di dichiarare che si tratta di un deficit tecnico, in realtà ogni anno quasi 200 mila euro se ne vanno per ripianare questo deficit, si tratta di risorse che vengono ora, per quest’anno, a mancare per la gestione ordinaria dei servizi comunali. Per i prossimi anni vedremo cosa inventerete.

 Del resto, è vero che prima o poi “tutti i nodi vengono al pettine”.

Le disordinate gestioni finanziarie passate, se vogliamo così gentilmente qualificarle,  ora hanno lasciato un conto assai elevato da pagare alle generazioni future e questo conto contribuisce ora ad aggravare gli equilibri finanziari del nostro bilancio.

Le colpe di tale dissesto risiedono unicamente nella Vs. incapacità politico/gestionale che costa assi caro alle famiglie sarzanesi.

Vogliamo qui ricordare che i debiti iscritti a patrimonio nel 2014 ammontano a 61,7 milioni, di cui ben 29,4 sono indebitamento finanziario che costa annualmente circa 2,1 milioni tra oneri e restituzione quota capitale?

Che la gestione dei rifiuti costa circa 5,8 milioni a fronte di un servizio carente, dequalificato dove anche la raccolta differenziata costa assai cara a fronte di un servizio inefficiente che potrebbe produrre reddito e che invece produce costi aggiuntivi a carico dei cittadini e rischi concreti di ammende per violazione dei risultati imposti dalle normative?

Ammende che sicuramente non pagheranno né i gestori del sistema, molto ben retribuiti per essere asserviti non certo agli interessi dei cittadini, né i politici che dovevano imporle e controllarne i progressivi risultati.

E, caro Sindaco, vantarsi di avere anticipato di due anni il porta a porta di due anni rispetto alla data fissata da ACAM, che ricordo è una partecipata, non è certo un vanto perché siete invece in ritardo di almeno un decennio rispetto ad altri e portate a casa un vergognoso 24% di differenziata senza essere neppure in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti facendovi imporre da ACAM un piano finanziario che non si capisce neppure come è stato costruito.

I proventi dei servizi pubblici ammontano a 1,9 milioni. Alcuni hanno tariffe elevate, ma nonostante questo i costi complessivi sono nettamente superiori e ammontano a 2.3 milioni.

Dunque c’è da lavorare per renderli efficienti e ridurne sia i costi che le tariffe o, almeno, per offrire a parità di costo più servizi.

Si potrebbe continuare a lungo nell’elencare le carenze, gli alti costi, gli elevati prelievi operati sui sarzanesi, ma occorrerebbe molto più tempo di quello che ho a disposizione.

Di sicuro, con il preventivo 2015, emerge con chiarezza che la situazione finanziaria del comune di Sarzana è arrivata ad un punto assai critico, minacciato anche dall’incubo della mancata vendita dell’area di Tavolara, col milione e mezzo di fidejussione da onorare a Settembre in caso non si venda, e i presupposti ci sono tutti visto che per farvi un piacere la Regione avrebbe comprato l’appezzamento con la sua finanziaria FILSE e quindi coi nostri soldi, ma la Regione ve la siete persa due mesi fa e ora è in mano al Centro Destra. Incubo a cui si sommano le prospettive veramente tragiche nei prossimi anni se le norme confermeranno ulteriori obblighi di coperture.

La prospettiva, quindi, in assenza di un cambio effettivo di rotta nella gestione di questo Comune, non può che essere infausta e il rischio di sfociare in un dissesto è ipotesi tristemente realistica.

Noi speriamo che tale ipotesi non si concretizzi. Sappiamo che il futuro comunque comporterà un notevole aggravio di oneri a carico dei cittadini, per colpa in piccola parte delle congiunture della crisi, è vero, ma in massima parte vostra e dei partiti che sostenete.

Aggravio più o meno pesante a seconda delle strade che vorrete percorrere, ma dipende solo da VOI e dalla “pazienza” dei Sarzanesi. Per parte nostra confidiamo che la pazienza non arrivi al masochismo.

Grazie per l’attenzione

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