Nella settimana dantesca sarzanese, tra “Pan di Dante”, ultracentenari locali e facce sorridenti, dobbiamo prendere atto, nella palude stìgia del PD sarzanese, della presenza collaterale di personaggi che, nella loro accidiosa iracondia, vorrebbero far credere di avere avuto un positivo riscontro nel loro operato politico “civico”.
L’uscita di questa mattina sulla stampa locale delle parole del consigliere comunale Āntola racchiudono l’ennesimo scontro politico tra il partito egemone e la sua parte scissionista, i cui toni suscitano ilarità e divertimento. Parlare di trasformismi e di vecchio che avanza, proprio lui che appartiene all’odierna maggioranza, gli meriterebbe un viaggio diretto nel girone dei superbi, luogo in cui potrebbe forse purgarsi di tanta tracotanza. Per quanto, come già abbiamo sottolineato altrove, non ci interessi minimamente ciò che accade tra partito democratico e suoi transfughi, crediamo di poter affermare che – quando una lista politica creata ad hoc per portare più voti ai comandanti del vapore voglia spacciarsi per lista civica – ebbene, il limite è stato superato.
Nessuno credette alla “civicità” della cosiddetta lista “Noi per Sarzana”, uscita per supportare collateralmente, nella conta dei voti, i soliti maggiorenti (seppur con qualche nome “nuovo”) alle elezioni del 2013.
Si trattava – agli occhi di tutti – di un espediente atto a compensare quel rifiuto generale verso il partito democratico, che durante il voto si espresse con un circa 50% di non votanti, e con il convergere del 40% della restante metà a favore del “listone locale”.
Pessimo precedente per la città, che le menti geniali dei nostri inossidabili governanti camuffarono con perizia, sostenendo che il sindaco fosse stato eletto con bulgara contabilità e grazie anche alla presenza di una lista civica, “prima e unica” nella storia di Sarzana, costituita tutta di giovani.
Attenzione dunque perchè, vista la situazione fluttuante, compariranno sulla piazza parecchie nuove Sarzane, belle, brutte, con pronomi o senza, sentimentali e allegre, con preposizioni semplici o articolate, a sinistra come a destra, che vorranno il vostro voto.
Sbirciate che cosa c’è dietro, allungate il collo e toccate con mano, non fatevi ingannare, andate oltre il nome, guardate chi sono i suoi componenti, la loro storia, i fatti e non le parole gettate al vento o a vanvera, soprattutto perché il vero civismo è solito frequentare veramente il bene comune, la trasparenza, la partecipazione, la presenza costante tra la gente e i suoi problemi.
E la storia di Valter Chiappini e di Sarzana in movimento vogliono ricordarci che non sono qui per fare solo presenza.
Giorgio Giannoni