• per riportare la sinistra a Sarzana
Fatti quotidiani

Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole

Dunque il sindaco (uscente) del comune di Sarzana ci riprova. Dopo mesi di agonia che ci hanno miseramente accompagnato lasciandoci, giorno dopo giorno, nella più frustrante indecisione, abbiamo la certezza che il borgomastro (uscente) corre per il secondo mandato. Eppure, scorrendo la cronaca della mattina domenicale sulla rete, mi è sorto un dubbio, una perplessità, una domanda: ma che cosa è il Pd sarzanese? Mono Sinistra, Centro Sinistra, Sinistra Alta, Bassa Sinistra? La questione potrebbe risultare per molti ovvia e magari strumentale, vista l’abitudine generalizzata a considerare questo partito l’erede di una antica e forse mitica storia della “sinistra”. Invece oggi ci pare di cogliere un allontanamento, una presa di distanza per meglio proporsi, indefessamente e piacevolmente, a tutti gli elettori. Nella prolusione del nostro comandante (uscente) questo termine pare avere cambiato significato, sostituito dal più facile suono di P e D, due consonanti allegre e brillanti, che bastano da sole, nella loro semplicità, a definire il mondo reale sua completezza , tutt’al più addobbato con qualche logo d’occasione. Infatti nella sua minacciosa e battagliera presentazione, il nostro ha parlato di alleati per la futura tenzone del castello. Una lista per l’anziano combattente di mille battaglie, una lista per il giovane di buone speranze, un’altra per gli oriundi (accettati oramai come facenti parte della squadra al pari dei nostri giocatori argentini o brasiliani della povera Nazionale italiana – gli scongiuri qui si sprecano -) ed infine, oh sorpresa, una lista della sinistra (quale?) per l’ultimo scudiero, il cavaliere della contea di Warhol. Dunque non capiamo bene. Se la sinistra è rappresentata da costui mentre le altre squadre si son ben guardate da esplicitare la fantomatica parola neppure preceduta dal sostantivo centro, se il PD è il PD e basta, qualcosa pare non quadrare. Il sindaco (uscente) si è poi voluto distinguere con tono altezzoso da alcuni avversari: “…niente a che vedere con le sedicenti liste di sinistra, che mettono insieme tanti ex, di vari partiti, M5S compreso”. Vogliamo fortemente pensare che tale espressione non riguardi il nostro candidato sindaco, dato che il percorso politico di Valter Chiappini, dopo l’uscita dal M5S, è stato caratterizzato da rispetto nei confronti di coloro che gli hanno affidato la propria rappresentatività: mai ha avuto a sentimenti di sfida e dispregio verso l’elettorato che hanno piuttosto caratterizzato il comportamento del consigliere regionale Battistini, oggi legato a doppio filo con Mione e Co., a cui probabilmente è rivolta la frase del Sindaco. La decisione di non allearsi (né ora né mai) con soggetti che hanno avuto un ruolo istituzionale e politico in maggioranza oltreché nei partiti sono un chiaro segnale di discontinuità e di rifiuto verso una gestione del potere subdola, arrogante e priva di trasparenza. In definitiva, dunque, siamo davanti alla solita minestra. Un partito egemone, sempre più in affanno per le proprie politiche confusionarie, sbagliate e arroganti che, nell’incapacità di recuperare i propri valori, maschera la propria debolezza circondandosi del sostegno di improbabili liste e ripresentando, per mancanza di alternative valide, lo stesso candidato. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Noi di Sarzana in movimento ci permettiamo di citare Mao Tze Tung: “Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole”. Favorevole, ovviamente, per mandarli a casa una volta per tutte.

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