Come rischiare di perdere un’altro pezzo storico della nostra città.
Il “Festival della mente” nasce nel 2004 da un progetto di Raffaele Cardone e Giulia Cogoli, accolto dal Comune di Sarzana e dalla Fondazione Ca.Ri.Spe che creano marchio e società per la gestione e l’organizzazione dell’evento di fine estate a Sarzana.
Per fare ciò i due soci partecipano al 50% ciascuno alla creazione della “Sarzana Itinerari Culturali S.r.l.” a cui affidano la mission di perseguire, senza fini di lucro, “ la promozione, l’istituzione, l’organizzazione di eventi culturali nel campo delle diverse espressioni dell’arte, della conoscenza e del sapere” .
Inizialmente alla Società viene affidata la gestione del solo Festival della mente, che si rivela, da subito, un grande strumento di promozione della città coi suoi oltre 30.000 spettatori dei primi anni che aumentano progressivamente fino ai 45.000 dell’ultima edizione 2017, nonostante la concentrazione degli eventi in pochi giorni di fine estate.
Successivamente il Comune di Sarzana dà mandato alla Società di organizzare anche la Mostra Nazionale dell’Antiquariato, il Festival Sconfinando ed il Napoleon Festival
e gli assegna pure la gestione dell’uso degli spazi della Fortezza Firmafede di Sarzana, usati per spettacoli, convegni e mostre. Per gli ultimi due compiti il Comune incarica la società di seguire i progetti connessi all’Obiettivo 3 dell’Unione Europea per il settore cultura (Bonesprit sul tema dell’epoca napoleonica e For_Access sul tema del riuso e della fruibilità delle fortificazioni).
In definitiva il compito più importante della Società, al di là della organizzazione pur complessa ed impegnativa, era la ricerca dei finanziamenti pubblici e/o privati a copertura degli eventi organizzati che risultavano nel complesso molto costosi pur se compensati in termini di presenze e di attrattiva turistica.
Poco alla volta la Società torna alle origini con la sola gestione del Festival della mente, perchè gli altri eventi e compiti vengono assegnati dal Comune di Sarzana ad altre società. Si arriva all’anno 2013, quando la Società viene posta in liquidazione.
Il Comune di Sarzana e la Fondazione Ca.Ri.Spe. anticipano la messa in liquidazione della Società con una convenzione con cui affidano l’organizzazione e la gestione del Festival della mente alla Società Fondazione Eventi s.r.l.
Contestualmente il Comune di Sarzana sottoscrive una convenzione con il Consorzio Sistema Sviluppo Sarzana S.r.l. (che comprende anche le associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e CNA) a cui affida la gestione degli eventi Sconfinando, Sarzana Napoleon Festival e Mostra Nazionale dell’Antiquariato; eventi che, uno alla volta (si salva in extremis con una drastica riduzione solo Sconfinando), scompariranno trascinandosi dietro anche il mitico Acustic Guitar Festival, che raccoglieva musicisti di fama internazionale e liutai da tutta Europa riempendo gli spazi della Fortezza Firmafede la cui gestione, nel frattempo è stata affidata alla Cooperativa Earth, sacrificato per un superatissimo Museo Multimediale delle Fortificazioni – Mus.De.F. – (ahimè: con un qualsiasi cellulare navigando in internet si hanno ben più informazioni).
Il 2018 è l’anno decisivo per definire la proprietà del marchio del Festival della mente. Perdere la proprietà del marchio vuol dire non avere la sicurezza che Sarzana lo mantenga in città. Il liquidatore impone l’aut aut, ma, mentre la Fondazione Ca.Ri.Spe. conferma l’interesse all’acquisizione del marchio attraverso il pagamento della propria parte di competenze sulla copertura del rimanete passivo della società, il Sindaco Cavarra chiede tempo.
Eppure già dal 2016 il liquidatore aveva chiarito la situazione indicando, nella relazione richiesta dal Sindaco in risposta all’interrogazione del Consigliere del gruppo Sarzana in movimento Valter Chiappini, l’entità del residuo passivo per la definitiva chiusura della società e l’intenzione della Ca.Ri.Spe. di acquisire la proprietà del marchio del Festival.
Pare ovvio che se il Comune di Sarzana liquiderà la sua quota parte di copertura del passivo residuo rimarrà proprietario al 50% del marchio.
Considerando che l’ Amministrazione comunale ha il dovere di accantonare precauzionalmente un fondo dedicato proprio all’eventuale pagamento dei debiti delle proprie partecipate e che tale fondo, oltre ad essere previsto fin già da prima del 2016, risulta essere stato ricostruito anche nel previsionale di bilancio 2018 per un totale di 880.000 € (come da riscontro nella tabella del verbale dei Revisori dei conti), non si capisce proprio perchè Cavarra non abbia agito prima, fin dal 2016.
Forse Cavarra dopo che si sono persi il Napoleon Festival, la Mostra dell’Antiquariato e l’ Acoustic Guitar Festival vuol rischiare di fare filotto?