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Equilibri di bilancio o equilibrismi?

Prima sessione di approvazione di provvedimenti di bilancio da parte della nuova Giunta alla guida di Sarzana Martedì scorso.

All’ordine del giorno la pratica di “assestamento bilancio di previsione 2018 – 2020 e verifica del permanere degli equilibri di bilancio”.

Una pratica che, apparentemente, non avrebbe nulla di trascendentale, se non le schermaglie politiche fra maggioranza ed una certa opposizione, ma che, alla resa dei conti, rivela come poco o nulla sia cambiato nella chiarezza e nella trasparenza dei dati forniti per la discusssione e nella relazione della maggioranza rispetto alla precedente amministrazione.

Al di là delle schermaglie e della discussione su piccole cifre coperte con entrate di poco conto e ingiustificate spese, come il costo del fotografo ufficiale nell’era in cui un cellulare immortala qualsiasi evento degnamente,la spesa per i “quotidiani di cortesia” per il Sindaco o di sponsorizzazioni da parte di soggetti in probabile “conflitto di interessi” (pur fatto grave, evidenziato da una parte della minoranza, ma già presente nella precedente Amministrazione quando era in maggioranza), i punti politicamente, ma anche tecnicamente, più rilevanti sono passati sotto traccia, evidenziati solo dall’esponente M5S a cui li avevamo segnalati. Tant’è che le uniche parole spese dall’Assessore al Bilancio nella sua replica ai Consiglieri per tutta la discussione sono state quelle per tentare di rispondere ad uno solo dei seguenti punti:

1° – La maggioranza ha dichiarato, forte della relazione del Collegio dei Revisori dei conti, che “permane l’equilibrio di bilancio”. Sarà, ma basta verificare il saldo fra entrate ed uscite relative alla riscossione ed al pagamento dei “crediti e debiti residui” per verificare come il saldo sia in rosso di circa 1,2 milioni di € e manchi all’appello la cifra ancora non riscossa. Come può stare in equilibrio un bilancio con un dato del genere?E’ un po’ come andare in bicicletta con le ruotine per non cadere perchè in equilibrio non ci si sta.Sarebbe almeno opportuno essere precisi e non dare informazioni incomplete e non corrette: il Comune, pur avendo reinternalizzato il servizio di riscossione, non è riuscito a farsi pagare: ha incassato infatti solo il 27% delle cifre dovute ed inserite a bilancio.

E non mancano all’appello bruscolini, ma poco meno di 15 milioni!

Risposta piuttosto confusa e difficoltosa dell’Assessore che, arrampicandosi un po’ sugli specchi, non può che confermare che “sì, esiste un problema coi crediti residui”… 

 

2° – il bilancio non è assolutamente in attivo, bensì chiude con un saldo negativo di circa 4,8 milioni di € iscritto come “disavanzo da ripianare“. Questo rafforza la domanda precedente: come può stare in equilibrio un bilancio con un dato del genere?  Nessuna parola di risposta da parte dell’Assessore.

3° – la Maggioranza “aggiusta” i conti, sballati per la mancata copertura previsionale degli eventi turistico/culturali da parte della precedente Giunta, con una imprevista entrata di 115.000 € circa registrata genericamente come “entrata derivante dalla distribuzione di dividendi”.

Già… ma quali “dividendi”?

Qualcuno osa un “avanzo di gestione 2017” da parte di ACAM, ma qualcosa non quadra: ACAM nel 2017, prima dell’aggregazione con IREN,  era una Società a totale partecipazione pubblica di proprietà al 100% dei comuni della Provincia che non poteva “produrre dividendi” (che poi sono “guadagni” ripartiti fra i soci in ragione percentuale rispetto alle quote di proprietà di ogni socio). Quindi se quei 115.000 € fossero un avanzo di gestione, ovvero soldi pagati in più dai contribuenti sarzanesi, la registrazione con la dicitura “dividendi” sarebbe errata; come sarebbe errata la successiva destinazione di spesa per coprire un buco lasciato dalla precedente Amministrazione. Quei soldi, pagati in più dai contribuenti rispetto al costo del servizio, dovrebbero tornare a loro.

Se invece i dividendi arrivassero direttamente da IREN, unica “partecipata” dal comune che PRODUCE DIVIDENDI LUCRANDO SULLE TARIFFE DI ACQUA – illegittimi – E SUL SERVIZIO PER RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI, il problema sarebbe decisamente politico perchè IREN distribuisce soldi dei cittadini, prelevati dalle bollette acqua, alla faccia dell’esito dei referendum popolari del 2011 che sancirono che sull’acqua i profitti sono proibiti, e dalle cartelle tributarie locali TARI, ai soci, che, però, sono sia pubblici (i Comuni soci) che privati (Banche, finanziarie, fondi d’investimento e soci vari).

Che tutto cambi purché nulla cambi?

Valter Chiappini, Sarzana in movimento

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