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Dopo tanta “Cultura di governo” di PD & Co… i “barbari” di Sarzana in movimento dicono la loro su Marinella

Sabato 14 Aprile in mattinata si è svolta la Commissione Territorio, da tempo richiesta dal Consigliere di “Sarzana in movimento” Valter Chiappini al Presidente Mario Torre (che ringraziamo per averla convocata): all’Ordine del giorno, la situazione del litorale di Marinella.

Presenti in audizione: per l’Amministrazione, il Dirigente dell’urbanistica architetto Mugnaini, il dirigente dell’Ufficio Demanio dott. Moscatelli e il Sindaco Cavarra; per le associazioni di categoria, invitati e presenti i dirigenti di C.N.A. Carola Baruzzo, di Confartigianato Gregorio Ravani, di Confesercenti Fabio Lombardi; invitati ma assenti i dirigenti di Confcommercio.  Presente anche lo storico gestore della spiaggia libera il Maestrale Roberto Aliboni.

Scopo della seduta era per noi capire e, se possibile, velocizzare le procedure di assegnazione delle concessioni delle spiagge libere per evitare che si arrivasse ancora una volta a giugno inoltrato per avviare una regolare stagione balneare. Si voleva inoltre fare il punto sulle prospettive future di rilancio del litorale.

Purtroppo è stato lo stesso resoconto dei rappresentanti del Comune a confermarci una situazione tutt’altro che positiva, che non ci ha stupito ed in parte ci aspettavamo:

  • Per le spiagge libere: l’Amministrazione non ha ancora dettato le modalità di assegnazione delle concessioni. Il Sindaco si è impegnato in Commissione a deliberare prima della chiusura del mandato di questa Amministrazione, ovvero entro una settimana/10 gorni (termine già scaduto, perchè, ad oggi, gli uffici non hanno ancora ricvuto copia della deliberazione), per dar modo agli uffici, già pronti, di assegnare le concessioni e ai gestori delle spiagge libere e libere attrezzate di poter partire con la stagione balneare.
  • Per il piano spiagge: si è confermato il braccio di ferro fra Amministrazione comunale e regionale con la conferma del ricorso al T.A.R. avverso le prescrizioni che la regione ha imposto dopo la procedura di V.A.S.
    A questo punto tre sono gli scenari possibili:
    1 –  Si attendono i tempi di accoglimento da parte del Tribunale, notoriamente non brevi;
    2 – Amministrazione comunale e Regione si accordano per il ritiro del ricorso al T.A.R., nel qual caso – se l’ente regionale mantenesse anche solo una parte delle prescrizioni –  il progetto troppo tempestivamente approvato da Comune dovrebbe essere nuovamente sottoposto a V.A.S., con i tempi (e i costi) previsti.
    3 – il Comune ritira autonomamente il ricorso al T.A.R. accogliendo le prescrizioni. Ma anche quest’ultima ipotesi non accelererebbe ormai i percorsi, in quanto – come emerso in Commissione – occorrerebbe attendere che il nuovo P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale, ex P.R.G.) recepisse il Piano Spiagge e, contestualmente, il P.U.D. (Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali), pronto da due anni ma mai approvato. Quindi, se non abbiamo capito male, non basterebbero 2 anni.
  • Per il retrospiaggia: secondo quanto asseriscono gli Uffici comunali, non è possibile la vendita frazionata della striscia retrostante gli arenili di proprietà della Marinella S.p.a., oggi delimitata dalla linea demaniale verso il mare e dalla strada litoranea a monte (attualmente in concessione ai balneatori), perché manca lo “strumento urbanistico attuativo” da parte dell’Amministrazione comunale; quindi eventuali acquisti di lotti frazionati da parte dei singoli balneatori sarebbero da considerarsi nulli. Ciò comporta che, se da un lato un balneatore ci penserà ben più di due volte a pagare il compromesso d’acquisto o addirittura l’intera somma a Marinella S.p.a. (che, ricordiamo, sta chiudendo per liquidazione), con il rischio di non vedersi rimborsato alcunché se il contratto fosse dichiarato nullo, dall’altro rimarrebbe valida solo un’ipotesi: quella dell’acquisto da parte di un unico soggetto disposto a investire una somma che, secondo le nostre informazioni, con il nuovo piano, aumenterebbe a dismisura di valore attestandosi ai 10 milioni di euro che la società, ci dicono, chieda per l’intera striscia.
  • Per la linea demaniale: nessun approfondimento sulla questione della sua ridefinizione a vantaggio del pubblico, sulla quale persino la segreteria supplente del PD nutre seri dubbi, tanto da averli messi nero su bianco sulla stampa. E non è cosa da poco, visto che chi compra dalla Marinella S.p.a. potrebbe, un domani, perdere l’intero investimento se la linea demaniale venisse portata dove prescrive la norma di legge.
  • Per  i materiali spiaggiati accatastati ai margini delle spiagge: occorrerà reperire le risorse per lo smaltimento, giacché il materiale spiaggiato diventa rifiuto speciale non appena viene spostato dalla spiaggia e quindi deve essere sottoposto a tutte le procedure e i costi conseguenti.

Come detto, la nostra richiesta di incontro con gli organi comunali in Commissione Territorio era del tutto propositiva. Ma viste le risultanze che danno adito a ben poche soluzioni durature, non ci resta che farci latori di una notizia purtroppo ripetitiva: anche quest’anno, e più che negli anni precedenti, Marinella dovrà affrontare una stagione balneare incerta. A conti fatti e valutando l’esperienza del passato, si può prevedere che non si potrà mettere mano a nulla prima di due/tre anni, considerati i tempi per la stesura del nuovo P.U.C. e delle conseguenti procedure.

Unico dato positivo: quello di essere riusciti ad impegnare l’Amministrazione affinchè le spiagge libere e libere attrezzate possano essere messe in condizione di essere gestite almeno per l’inizio ufficiale della stagione balneare.

Ma veniamo a: che cosa avremmo cercato di fare noi – barbari in fatto di “cultura di governo”.

  • Avremmo atteso il termine della procedura di V.A.S. prima di approvare il Piano spiagge, rispettando le sacrosante osservazioni dei cittadini e le prescrizioni della Regione. Ora tutto sarebbe debitamente avviato come è avvenuto ad Ameglia. Inutilmente in Consiglio comunale chiedemmo a gran voce che il piano fosse solo “adottato”. Non fummo ascoltati. Oggi ci troviamo con un ricorso al T.A.R. da parte di una cocciuta Amministrazione che ha il solo effetto di bloccare tutto.
  • Avremmo già da tempo presentato il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali (P.U.D.) secondo la situazione attuale, semmai modificandolo in un secondo tempo sulla base delle scelte ratificate dal P.U.C. Invece gli “Intellettuali del Come Si Governa” ogni anno impediscono con la loro inazione che i canoni versati dai balneatori sarzanesi per le concessioni vengano girati dalla Regione al comune per la manutenzione delle spiagge. E non è roba da poco, perché si tratta di più di 80.000 € l’anno che potrebbero concorrere a coprire anche se parzialmente la spesa di rimozione degli spiaggiamenti.
  • Avremmo provveduto a chiedere alla Capitaneria la corretta ridefinizione della linea demaniale, che ora probabilmente sarebbe già stata arretrata “là dove batte l’onda di mareggiata straordinaria e esitano i conseguenti residui palustri” come previsto dalla legge. Quindi fin proprio a ridosso della strada litoranea. Non avremmo protetto un privato (Marinella Spa) a discapito del pubblico. Ora invece la linea demaniale rappresenta una spada di Damocle sulla testa dei balneatori che volessero comprare dalla Marinella SpA il terreno su cui arretrare le strutture di servizio alle spiagge: se comprano potrebbero vedersi portar via l’investimento per l’esproprio legato al futuro plausibile arretramento della linea demaniale; se non comprano, potrebbero veder arrivare il grosso compratore che soffia loro l’intero bottino.

Sindaco, PD & Co. non confondano la Cultura di Governo con Cultura di Partito. Gli oltre 70 anni di amministrazione della nostra città, nelle varie giunte e nei vari consigli comunali, non gli sono chiaramente bastati per accumulare Sapienza. Careghe sì, e parecchie.
Viva quindi i Dilettanti come noi di Sarzana in movimento, quando l’obiettivo è unicamente il bene della Comunità.

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