Mi viene in mente quando il Partito Comunista era, a Sarzana, il vero riferimento per tutti i cittadini. Tale epoca si perde oramai nelle nebbie del mito. La Resistenza, il dopoguerra, Paolino Ranieri, la ricostruzione e il consolidamento di una Sarzana nuova e orgogliosa. Poi è iniziata la decadenza, l’annacquamento dei principi, le svolte, i cambi di nome e di generazioni hanno reso vano ogni tentativo di proseguire su quel cammino mentre i pronipoti di Ranieri e di Barontini cominciavano a perseguire il mercato, la finanza allegra, le scelte scellerate sull’ambiente, i giochini con le partecipate. Era tutto un mondo di sinistra che andava sgretolandosi, consigliatura dopo consigliatura, sindaco dopo sindaco, e la città perdeva i suoi pezzi più pregiati nella sua urbanistica, stravolta e abbandonata, nel suo ambiente, insozzato e inquinato, nei suoi commerci, ipertrofici e desolanti, nella sua cultura, demandata all’economia e all’immagine, nella sua sanità, smembrata e ridicolizzata, nei suoi abitanti, disorientati e truffati da scelte nascoste, occultate, molte volte dissimulate.
Il lento sbriciolamento della sinistra avveniva anche nella nazione, tra false intenzioni e nuove gerarchie, mentre a Sarzana intorno al partito egemone, in caduta libera, continuavano a ruotare piccole sagome di carta, votate alla propria scarna esistenzialità, al proprio misero tornaconto, necessarie, nella lenta disgregazione del pianeta principale.
Oggi assistiamo al completamento di questo psicodramma.
L’ultimo sindaco, come l’ultimo monarca dell’impero d’occidente, viene spinto giù dal trono, con forza e prepotenza, dagli stessi pretoriani e dai quei vassalli che avevano eletto lui e gli ultimi regnanti, eleggendosi, essi stessi, a nuovo futuro, a nuova vita dello stesso impero. Ma ciò non avviene senza litigi, offese, rinfacciamenti di vecchia data.
E la civitas, direte voi?
In attesa dei nuovi barbari, che premono alle porte, forti dell’onda lunga delle loro ultime conquiste, i cittadini si confondono, non capiscono chi e che cosa si muove nelle alte gerarchie. Regna confusione e disordine tra nomi e milizie. Come si agirà e che cosa potranno patire ancora?
Noi di Sarzana in movimento, fuor di metafora, molto semplicemente siamo qui, soli, ma ben accompagnati da tutti coloro che vorranno dare il loro contributo al cambiamento, al tentativo di modificare l’esistente, a riportare Sarzana ai suoi cittadini.
Forse è arrivata l’ora che l’impero diventi, definitivamente, storia.
Giorgio Giannoni per Sarzana in movimento