Val di Magra (qui l’articolo originale)- Il consigliere comunale M5S Valter Chiappini interviene in merito alla situazione della piana di Marinella delineata dopo l’incontro di lunedì presso CNA La Spezia alla presenza anche l’assessore Baudone, la consigliera regionale Pucciarelli e rappresentanti di Mps.
“Si deve sapere che la Regione non ha bocciato il “piano spiagge” – spiega – che, peraltro, non comprendeva nulla né del vecchio borgo degradato, né del quartiere abitato e turistico, ma ha solo accolto numerose osservazioni portate in consiglio comunale dal M5S e da Comitati ed associazioni, bocciate dal voto della maggioranza, ponendole come prescrizioni al piano particolareggiato e non già bocciandolo. ?Ricorderanno i cronisti presenti come il M5S evidenziò in quel Consiglio l’illegittimità dell’approvazione del “piano spiagge particolareggiato”, al di là della bocciatura delle osservazioni presentate, perché violava la normativa di legge e chiedendo che venisse ritirata ed avviato l’iter previsto per legge che la subordinava al percorso di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica). Con atto di vera prepotenza politica – prosegue – la maggioranza approvò invece il piano particolareggiato, ma fu costretta, immediatamente dopo, ad avviare l’ inchiesta pubblica prevista dalla legge nell’ambito della procedura di V.A.S. dove furono portate le osservazioni già presentate e bocciate in consiglio comunale, implementate da quelle dell’Ente Parco Magra- Montemarcello, competente per territorio ma neppure consultato precedentemente dall’Amministrazione.? La Regione, a cui in realtà competeva l’approvazione del piano da reinviare al Comune per la presa d’atto dell’approvazione o per le modifiche richieste sulla base della valenza delle osservazioni presentate nell’inchiesta pubblica, non ha bocciato il piano, ma imposto modifiche ad alcune parti dello stesso. Modifiche impugnate, invece, dall’Amministrazione comunale presso il Tar. Non è di secondaria importanza – aggiunge Chiappini – rilevare come una delle prescrizioni della regione sia quella di non occupare parte della piana agricola di pertinenza del Parco naturalistico, nonché area S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario), ma di proprietà della Marinella s.p.a., con parcheggi auto per centinaia di vetture. ?Ovviamente la Marinella s.p.a., proprietaria dell’area, avrebbe ottenuto grande vantaggio economico dal progetto originario approvato illegittimamente dall’Amministrazione, ma questo è un altro discorso che va a cozzare contro l’affermazione dellAmministrazione che il “piano spiagge” sia un piano di esclusivo interesse pubblico.? La giunta non dovrebbe, quindi, “ricominciare tutto da capo”, ma, semplicemente, rimandare ai progettisti il piano particolareggiato per le modifiche. Da notare che la parte relativa agli stabilimenti balneari è stata approvata anche dalla Regione. ?E qui anche la Regione ha qualcosa di cui rimproverarsi o da tacere: la ridefinizione della linea demaniale.? Tutti concordano che la spiaggia continua ad erodersi e a ritirarsi, ma nessuno che ricordi che noi abbiamo chiesto fortemente proprio la ridefinizione della linea demaniale che, guarda caso, oggi, ancora una volta, privilegia la società Marinella s.p.a. perché le strutture previste in arretramento, rispetto alla posizione attuale in terreno demaniale, andrebbero a cadere in una striscia fra arenile e strada litoranea di proprietà della società e “miracolosamente salvata” escludendola dal demanio pubblico con una ridefinizione della linea demaniale che viola le norme di legge e va a rafforzare la tesi che, più che un piano di interesse esclusivamente pubblico, quello iniziale fosse fortemente connivente con l’interesse privato.? La linea demaniale va infatti determinata fin dove arriva l’onda di mareggiata. E l’onda di mareggiata arriva oltre la linea attuale e, per lunghi tratti, addirittura fino alla strada litoranea. ?Prova ne sia che il progetto particolareggiato del litorale prevede che le future strutture di servizio agli stabilimenti ed alle spiagge libere e libere/attrezzate , arretrate per fare spazio all’arenile, siano costruite su palafitte proprio per permettere all’onda di mareggiata di passarvi sotto.? Da quanto ci è dato a sapere l’attuale progetto, senza ridefinizione della linea demaniale, porterebbe alle casse delle Cooperative socie della Marinella s.p.a. parecchi milioni di euro che i balneatori sarebbero costretti a sborsare per l’acquisto della striscia dove spostare le strutture. E tutto con l’incognita della famigerata Bolkenstein che metterebbe a bando di gara la concessione dell’arenile fra struttura e mare.? Centrodestra e centrosinistra si danno le colpe l’uno con l’altro, ma ci pare che, alla fine, nessuno dei due voglia veramente migliorare le possibilità di rilancio dell’area. Il primo ricorrendo al TAR su legittime prescrizioni della Regione, il secondo non intervenendo per la corretta ridefinizione della linea demaniale che permetterebbe ai balneatori di investire solo per la costruzione delle strutture senza pagare milioni, secondo noi indebitamente, al privato.? Sulle strutture delle spiagge libere e libere/attrezzate lo scorso anno chiedemmo la riunione della Commissione territorio che, assieme ai gestori assegnatari, trovasse una soluzione trasparente e sicura per l’avvio in tempo delle stagioni balneari. Era Gennaio, ma ci fu rifiutata preferendo “contrattare” direttamente col Consorzio e i singoli operatori sul come andare avanti e, da quanto ci risulta, penalizzandoli ulteriormente questi ultimi. Oggi siamo punto e a capo. Non ultimo il problema della mancata approvazione del P.U.D. (Piano di Utilizzo delle aree Demaniali) che è vero: da tre anni ci fa perdere soldi per la manutenzione delle spiagge.? Ebbene: qui i gamberi viaggiano a 100 all’ora. Si approva il “piano spiagge”, poi il P.U.D. e poi il nuovo P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale. Il “vecchio” Piano Regolatore P.R.G.).? Orbene: come si fa ad approvare il Piano spiagge, che dovrebbe dipendere dal P.U.D., che a sua volta dovrebbe dipendere dal P.U.C.? ?Per ultimo, invece, dobbiamo ancora una volta prendere atto che si continua ad illudere i cittadini, ma molto più grave: i dipendenti della Marinella S.p.a., con annunci di soggetti interessati all’acquisto della società; ma mai che escano dettagli con prove concrete.?Prima Volpi, poi Farinetti, poi Bonifiche Ferraresi. Oggi investitori stranieri. Forse i magnati cinesi annunciati un paio di settimane fa? ?Possiamo pensare – conclude Chiappini – che sia tutto un giochino vergognoso per tentare di tenere alto il prezzo da realizzare dalla vendita dei terreni per coprire debiti delle società proprietarie della tenuta? Giochino che, ovviamente, se ne frega del futuro della tenuta stessa e dei dipendenti della società costretti ad eclatanti forme di protesta perché totalmente abbandonati?”.