Signori, la strada è spianata. La Giunta Regionale ha in testa due fisse: accorpamenti e privatizzazione della Sanità. Nella nostra provincia ha anche la fortuna di godere del “mi giro di là” dei Sindaci dei due principali Comuni: La Spezia e Sarzana. Avete mai visto uscire un comunicato di preoccupazione? Un moto di apprensione? L’assillo di un cruccio? Sia mai! Lo sponsor politico comanda…
Riportiamo un articolo dal Secolo XIX a firma Silvia Collecchia: a rischio Chirurgia Toracica (che – ndr – comprende anche la Chirurgia Tiroidea).
Il Sant’Andrea è sotto la minaccia di vedersi portare via un reparto fondamentale per “la provincia dei veleni”, che – dice la giornalista – nel solo 2022 ha effettuato 179 interventi e 200 consulenze.
Questo sarebbe solo l’ennesimo tra i furti all’intera comunità spezzina.
(segue dopo la foto)
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DOVE RISCHIAMO DI ANDARE?
– nella delibera di Giunta regionale n° 123 del Febbraio 2020, si riporta per ben tre volte che il nuovo ospedale del Felettino dovrà essere conforme ai dettami del Decreto Balduzzi. Un decreto mai applicato in Italia se non per alcune limitate parti ed in alcune particolari situazioni urbanistiche e geografiche.
Se così fosse i servizi ospedalieri andrebbero accorpati per “bacini d’utenza” che vanno, a seconda delle specialità , da minimo 100.000 abitanti a minimo 2 milioni.
Il risultato, terrificante per il nostro territorio, vedrebbe le seguenti prospettive (fra parentesi il bacino d’utenza minimo previsto):
A – Geriatria , Odontoiatria e Stomatologia, Pneumologia, Chirurgia Vascolare (400.000 ab.); Cardiologia Emodinamica, Emodialisi e Terapia del dolore (300.000 ab.) Queste specialità dovrebbero essere accorpate con la ASL 4 che è l’unica possibilità di rientrare nei limiti minimi unendo i due bacini di utenza.
B – Ematologia, Malattie Infettive, Nefrologia, Medicina Nucleare, Neonatologia, Fisica Sanitaria, Radioterapia, Microbiologia e Virologia (600.000 ab.); Chirurgia Toracica (800.000 ab.); Chirurgia Plastica – inclusa chirurgia senologica? -(1 milione ab.).
Queste specialità non potrebbero che essere accorpate con Genova, perchè l’accorpamento con ASL 4 e ASL 5 sfiorerebbe solo i 400.000 ab.
Nessuno lo dice, ma nei documenti ufficiali e nei provvedimenti già presi si evince che la strada è già spianata.
Infatti la Giunta Regionale ha già provveduto a:
– istituire i “dipartimenti interaziendali” fra le ASL,
– indirizzare le ASL al trasferimento a Genova degli interventi chirurgici di grande complessità,
– “cedere” al Gaslini di Genova (istituto privato) la gestione, il personale ed i finanziamenti di Neonatologia e (per “osmosi”) di Pediatria,
– inserire nelle linee guida del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale la creazione delle “Aree Vaste” di Levante, Centro e Ponente, individuandole con ASL 1 + ASL 2, per il Ponente, e ASL 4 + ASL , per il Levante.
Ecco… queste informazioni sono ufficializzate da documentazione e provvedimenti già presi.
Difficile non capire quali siano le intenzioni della Giunta regionale.
Ma veniamo proprio in casa nostra:
nelle linee guida del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale l’ospedale San Bartolomeo perde l’indirizzo di “attività elettive”, ovvero gli interventi chirurgici programmabili malgrado le sue CINQUE SALE OPERATORIE !
SINDACO PONZANELLI: scenda dal carro di carnevale e salga sulle barricate per i suoi cittadini!