Chi avesse ancora dubbi su ciò che rappresenta il centro sinistra nella nostra provincia dovrebbe dare una lettura all’articolo di Città della Spezia, corredata da foto di famiglia.
Dopo gli ultimi anni di un governo locale all’insegna di incapacità politica e di scelte discutibili ,dopo una divisione dettata da motivi prettamente interni, dopo la conseguente sconfitta alle elezioni ,il centro sinistra ricomincia stancamente a tentare di ricomporre una nuova unità, ripartendo dalle stesse facce.
Colpisce questo clima di ricomposizione, tanto decantato dalle donne piddine come Paita o Sisti, che si avventurano in affermazioni riguardanti la salute, come se tutto ciò di cui è stata privata la sanità spezzina fosse colpa di qualcun’altro, oppure cimentarsi nella lode agli amministratori locali Pd e alla politica praticata, sempre all’altezza, a sentir loro, delle aspettative dei cittadini.
E non sono da meno le affermazioni dei rappresentanti di Articolo 1, come Putrino, che riscoprono nelle loro parole la difesa dei deboli o l’articolo 18 volato via.
Il tutto intessuto di false volontà, ipocriti proponimenti, obiettivi nascosti degni del miglior teatro dell’assurdo.
Ovviamente la loro prosopopea arriva a toccare Sarzana.
Ed è qui dove la loro camaleontica presenza mostra le espressioni migliori:”…Dobbiamo fare in modo di ritrovare compattezza alle elezioni nazionali e locali – penso all’appuntamento di Sarzana -, facendo capire che questo centrosinstra non serve a noi per particolari percorsi politici, ma alle persone per avere una maggiore giustizia sociale. E’ per questo che siamo nati” dice Paita, con disarmante espressione.
Sono già state dimenticate le maniere autoritarie e prevaricatrici con le quali il Pd ha governato per lungo tempo in tutta la provincia ed ora, che il terreno è franato sotto i piedi, si tenta di rabberciare alla meglio le fila di una armata i cui generali giocano a rimpiattino tra di loro.
Vedremo se ciò accadrà anche a Sarzana.
In fin dei conti a Sarzana in movimento poco importa se il Pd, alle prossime elezioni, sarà diviso o troverà la quadra per ricompattarsi. Noi pensiamo che sia giunto il momento di dire basta ai giochi di potere, alle gerarchie mistificanti, alla presenza delle stesse facce inossidabili e immarcescibili, al do ut des e a tutte quelle pratiche autoritarie che negli ultimi anni hanno avvelenato la vita dei sarzanesi.
Dobbiamo ripartire dalle persone, dai cittadini, dai quartieri con trasparenza, responsabilità e condivisione.
Sarzana in movimento è qui per cambiare. Il resto lasciamolo ai giocolieri.
14 Settembre 2017 – Giorgio Giannoni per Sarzana in movimento