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Intervento su PIANO SPIAGGE del Consigliere Chiappini

Per non smentirmi partirei con un appunto di non poco conto sulla tempistica con cui è stato presentata l’adozione del Piano Particolareggiato che andiamo a discutere.

Ovviamente mi riferisco al fatto che il PD ed i suoi alleati di maggioranza non abbiano saputo resistere alla succulenta occasione di un altro spot elettorale portando alla sicura approvazione, dovuta ai numeri soverchianti in Consiglio, questo piano proprio a ridosso delle elezioni amministrative regionali.

Speriamo che i cittadini comincino a valutare un po’ meno gli spot elettorali, ma di più i risultati e l’affidabilità di chi avanza le proposte e decide.
Perché al di là di tutto ciò che si può discutere in questa sessantina di pagine il risultato che ne esce è un sogno direi quasi faraonico che, purtroppo, è tormentato dall’esperienza che ci siamo fatti con gli incubi dell’altrettanto faraonico progetto Botta, finito come è sotto gli occhi di tutti.

Non ci è piaciuto molto neppure il fatto che la delibera di 60 pagine che oggi dobbiamo discutere ci sia stata consegnata in Commissione Territorio solo l’8 maggio scorso senza possibilità di studiarla, e farla studiare approfonditamente e riportarla in Commissione con le dovute osservazioni prima di giungere alla discussione del Consiglio Comunale.

Ma ho comunque sottoposto, seppur velocemente, il progetto ai gruppi M5S di Sarzana e dei comuni vicini, che sono interessati anch’essi per l’opportunità di sbocco al mare, ed ai nostri consulenti. Il risultato è un diffuso scetticismo sulla riuscita del progetto, condivisibile tecnicamente o meno, forse fin troppo bello per essere vero.

Già in sede di Commissione Territorio esaminando le sole slide e le informazioni ricevute avevamo avanzato alcune forti perplessità.

Ad esempio:

Sono previste, a monte della strada litoranea nelle aree identificate come “retro spiaggia attrezzato” e “attività commerciali e di somministrazione”, costruzioni ex novo che, ovviamente, corrispondono a nuove volumetrie e che, quindi, cozzano contro l’impegno del Sindaco in campagna elettorale di azzerare ulteriori cementificazioni e che comunque non sono previste dal P.R.G. vigente. Dovranno quindi andare a variante; cosa abbastanza difficile perché dovrebbero essere giustificate con l’interesse prioritario pubblico mentre è assolutamente assodato che l’interesse sarà quasi esclusivamente privato.

Sono previsti parcheggi ai due lati della fine del viale XXV Aprile per migliaia di auto che inducono ad alcune riflessioni:
– i parcheggi previsti dovranno essere sommati a quelli previsti nella parte del piano che si sviluppa sul territorio del comune di Ameglia e quindi non si capisce come si possa attuare una VAS senza ricomprendere l’impatto anche di quella parte. Valutazione Ambientale Strategica che, peraltro, è già gravata dalla mancanza di scenari alternativi.
Si propone infatti ancora una volta un unico progetto e su quello e basta si deve discutere. E ancora, in tema di V.A.S., la chiamata a raccolta dei cittadini, solo per essere informati di quanto già deciso, non ci pare rispetti propriamente i principi sanciti dal percorso di V.A.S. in tema di partecipazione.
– per tornare ai parcheggi si comincia altresì a tagliare una sostanziosa fetta di quello che il P.R.G. attuale definisce come “parco campagna” e che, oggi, è praticamente transitato al rango di S.I.C. – Sito di Interesse Comunitario- con l’assorbimento da parte dell’ Ente Parco Montemarcello- Magra.

– non è previsto, considerato il numero di parcheggi che abbiamo rilevato nel piano, nessun tipo di mobilità alternativa all’auto che possa ridurre l’impatto che l’eccessivo numero di veicoli comporterà sull’ambiente.

– La stragrande maggioranza dei parcheggi previsti insistono su un’area privata. E la domanda che anche i comuni cittadini ci hanno fatto è: saranno tutti privati e, quindi, a pagamento?

– Le cosiddette “dune” non paiono una scelta azzeccatissima: impedirebbero la visuale e porrebbero il problema della competenza della manutenzione che non è ben chiarita, ma ci pare di capire sarà a carico dell’ Amministrazione comunale che neppure ha previsto l’istallazione di telecamere di sicurezza dal momento in cui è facile prevedere la “vitalità”, chiamiamola così, della striscia nelle ore notturne in cui bar e pub dovrebbero attirare utenza presumibilmente giovane e difficilmente controllabile. I danni che subiscono ripetutamente certi stabilimenti per il vandalismo e le conseguenze dell’ubriacatura , se non peggio, dei ragazzi sono ben noti e sono lì ad avvertire del pericolo che correranno suppellettili e piantumazioni pubbliche.

– dubbi pure sulla garanzia dell’interruzione dell’erosione delle spiagge, perché si parla solo di “messa in sicurezza delle strutture dal rischio meto-marino fissato ad un livello di sormonto di 1,92 metri” definizione che, ci dicono, non sia rassicurante..

– Si pongono poi serissimi dubbi sulla sostenibilità economica dei privati che dovrebbero acquistare la striscia di terreno retrostante gli stabilimenti e spiagge libere, demolire le attuali strutture e ricostruirle sul terreno acquistato e sostenere contestualmente la gara per la concessione demaniale fra 5 anni quando il rientro è previsto in vent’anni e su cifre che ci paiono ottimistiche. Semprechè l’attuale proprietario voglia cedere a lui se non, magari, proporre una società oppure costruire direttamente.

Si dice, ad esempio, che lo stabilimento Marinai d’ Italia abbia già perfezionato l’acquisto del suo tratto retro spiaggia per una cifra ben superiore a quelle prospettate nel piano aumentando già l’abbonamento per i soci. Sono cifre su cui, peraltro, graveranno sicuramente incrementi di costo che ogni opera subisce pur in un limitato tempo di un paio d’anni che è la previsione più ottimistica a partire dal 2016 inoltrato. E semprechè la Bolkestain non intervenga a sparigliare le carte.
Se da un lato gli stabilimenti soffrirebbero meno l’impatto del rientro economico dell’operazione, prevedendo abbastanza facilmente anche un ricarico delle tariffe, dall’altro diventa difficile capire come un gestore di spiaggia libera possa impegnarsi in una operazione così gravosa.
Alla fine la battuta che è ricorsa nell’ultima nostra riunione: “finirà che per andare al mare sarà più economico noleggiare un piper per andare in Corsica o in Sardegna” potrebbe non essere così polemica.

– sono molti anche i dubbi legali e tecnico/amministrativi su cui non siamo riusciti ad approfondire per la ristrettezza dei tempi in cui ci è stata consegnata la bozza di delibera, ma credo ci sarà tempo per intervenire nei prossimi 90 giorni fa l’adozione e l’approvazione del piano. Ne riparleremo certamente in autunno.>>

<<DICHIARAZIONE DI VOTO.
Colgo l’occasione della dichiarazione di voto per rispondere a Sindaco e ai Consiglieri Antola e Castagna che hanno contestato affermazione dello “spot elettorale”:
quanto incida la campagna elettorale sulla tempistica di votazione di questa pratica l’ha indirettamente spiegato il collega Consigliere Zanetti con l’affermazione: “il 31 si vota, mi conveniva non venire e farla da gobbo” sottintendendo che lui è d’accordo, ma che la sua decisione probabilmente danneggerà il suo gruppo.
Del resto: vent’anni di attesa, due anni di lavoro e voi ci proponete di votare proprio a metà del mese della campagna elettorale… suvvia: inesperti magari si, ma ingenui no.

Tornando alla dichiarazione di voto:

Anche noi del Movimento 5 Stelle sogniamo una Marinella migliore, che non ci faccia vergognare, come ha detto il Sindaco, né coi nostri vicini Toscani, che da decenni sentono dire da chi oltrepassa la curva sul confine regionale “come si vede che qui siamo in Toscana”, né con chi viene da più distante o con gli stranieri che visitano i nostri posti.

E la vogliamo fortemente.

Oggi siamo all’adozione del piano ed ancora ci sono 90 giorni prima dell’approvazione e rimarchiamo quindi che oggi è solo un primo passaggio sottoposto ancora a suggerimenti, ricorsi, chiarimenti e valutazioni degli organi preposti sia tecnici che giuridici.
Siamo preoccupati perché vediamo il concreto rischio di un altro fallimento come per il progetto Botta, con un impegno per le opere pubbliche che secondo noi andrà oltre i 7 milioni previsti dall’Amministrazione, come ci conferma l’affermazione che sarà necessario andare ad intercettare finanziamenti europei, e, questi, a carico dei soggetti attuatori con tutti i rischi che le opere pubbliche rimangano nel limbo se non addirittura inattuate o mal fatte, rischi che le vostre precedenti amministrazioni ci hanno abituato a vedere concretizzati.

Vostro è l’unico progetto che presentate e, quindi, vostra sarà la responsabilità finale sia tecnica che di costruzione normativa che, ovviamente, penso peserà sulla prossima tornata elettorale comunale fra tre anni.
Ma non sia detto che, come Movimento, siamo sempre e solo capaci a dire di no. Attendiamo i 90 giorni del percorso stabilito per verificare se qualcosa e cosa possa cambiare, soprattutto per quanto riguarda le nostre osservazioni, e ne riparleremo all’atto dell’approvazione questo autunno.

Il gruppo M5S si astiene

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