“Felici che l’opera edilizia dell0 Hospice sia ripartita per l’ennesima volta, il che non vuol dire che sarà terminata visto l’incredibile filotto di decisioni e passaggi sbagliati a cui ci hanno abituato le direzioni della ASL succedutesi, ma rimangono aperte tutte le domande che ci siamo posti e abbiamo posto alla Direzione ASL:
– con quali risorse finanziarie verrà gestita la struttura?
– con quale personale? Ancora appalti a privati che aumenteranno l’ingessatura del sistema e le quote di IVA da pagare altrimenti riutilizzabili se la gestione fosse “in house”?
Perchè la Regione continua ad annunciare come fossero vittorie le riaperture del cantiere che ricordiamo era già iniziato quando fu inaugurato il nuovo ospedale e su cui più di una volta i politici hanno fatto passerella ad ogni imminente tornata elettorale?
Perchè non dice che i finanziamenti erano già presenti allora e quanti di questi sono stati sprecati e non ricerca i colpevoli di questo eventuale spreco, come nel caso del precedente appalto finito col contenzioso con la ditta che l’aveva vinto?
E per cortesia non si vanti la regione di avere completato l’offerta dell’ospedale sarzanese che, pur essendo stato ricaricato di reparti e funzioni giunti da La Spezia, perdendone altri di basilare importanza è tutt’oggi in una situazione di precarietà e insicurezza futura, complice la carenza di programmazione ed organizzazione certe, che solo l’abnegazione e la professionalità degli operatori compensa in una situazione di grave carenza di personale.”
Archivio, Sanità & sociale
Hospice, bene ripartenza ma con quali garanzie?
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